Da L'Adige del 5/2/2024
Forse senza nemmeno volerlo, ma Sergio Mattarella ha avuto gli effetti di un "mental coach", di un motivatore. La sua presenza e le sue parole, il suo aver saputo radunare, tutti insieme, i rappresentanti di un mondo enorme, variegato e fondamentale, che a volte diamo tutti per scontato, hanno rappresentato un'iniezione di fiducia, una spinta e uno stimolo per tutti. Il giorno dopo sono queste le sensazioni che restano più intense. Ed anche per il sindaco Franco Ianeselli è così. Sindaco, a freddo, dopo le emozioni di un sabato per molti versi storico per la città, cosa resta? Restano le immagini, ovvero aver visto tutti quei volontari insieme, in rappresentanza di mondi magari diversi, chi in divisa e chi in borghese, giovani e anziani. E restano le parole del presidente, che hanno regalato a tutti un consapevolezza maggiore. La giornata di sabato rappresenta un punto di partenza e non di arrivo, ma è stata anche l'occasione per festeggiare e renderemo omaggio a tutte queste persone. Non chiamiamole polemiche, ma i punti di vista diversi ci sono stati. In una città che vogliamo accogliente, solidale e plurale, è giusto e legittimo che ci siano pluralità di idee. Dobbiamo ascoltare e poi fare. Tutti insieme. Restando solo nella stretta attualità: un volontario non gradito dal carcere, gli attivisti del Centro sociale Bruno sfrattati, i corsi di italiano (di Penny Wirton, ma anche di Libera la parola del Bruno) tagliati, i medici del Gris che denunciano come gli invisibili siano dimenticati e il diritto alle cure venga meno, i posti letto emergenziali alle Bellesini che chiudono. Non sono bei segnali. Le parole di Bronzini dal palco, ma anche tutti gli altri casi citati, con i volontari che portano alla luce la realtà difficile, dimostrano che il volontariato è plurale. C'è quello più storico e tradizionale, e penso ad esempio ai vigili del fuoco, che sono essenziali. C'è quello che piace a tutti, rappresentato da chi ad esempio tiene pulito il territorio raccogliendo i mozziconi. E poi c'è quello più critico, che esprime punti di vista diversi magari in luoghi diversi da quelli tradizionali. E se ci sono dei volontari "scomodi" non bisogna certo scocciarsi. Anzi, hanno il diritto e il dovere di dire quello che non va. Ci si può preoccupare delle aiuole ma anche dei grandi temi, come l'immigrazione. Ben vengano le denunce, quindi. Soprattutto se servono a scuotere le coscienze delle istituzioni che fanno finta di nulla. L'ultima cosa che serve è il volontario addomesticato. Anche io rappresento una istituzione e il mio compito è ascoltare e poi discutere e ragionare assieme. I volontari sono in fin dei conti dei cittadini attivi, la cui opinione deve interessarci sempre.Dei "casi" citati quello delle Bellesini vi riguarda da vicino: anche se l'accoglienza è responsabilità della Provincia e non del Comune, la questione è seria e, nonostante le operazioni "tampone", irrisolta. Aprire la sala dell'Oltrefersina prima e la palestra delle Bellesini poi sono state scelte emergenziali del Comune, che andavano ad di là delle nostre competenze. Si trattava di periodi limitati, non di scelte strutturali. Troppe persone dormono ancora per strada, è vero. Serve un qualcosa di più, è vero. Bisognerebbe partire dal non concentrare tutta la partita dell'accoglienza su Trento. Ma ora, con le Bellesini chiuse, altre persone torneranno per strada. Nelle settimane più fredde abbiamo garantito loro un riparo. Ora la situazione meteo è migliore, ma questo non significa che non ci stiamo muovendo o che non continuiamo a seguirli. Stiamo valutando nuove soluzioni, magari riproponendo delle nuove aperture, alle Bellesini, in Oltrefersina o in altri luoghi.L'età media dei volontari avanza, anche perché la società cambia: ad esempio si va in pensione sempre più tardi e quindi il tempo per dare un aiuto al prossimo è minore. E in una società che impone di correre sempre, avere tempo per gli altri è difficile.È vero, in un mondo in cui a dominare è la logica del profitto, i volontari ci insegnano che gratuità non significa costo zero, ma valore infinito. Perché donare tempo, risorse ed energie ci guarisce dalla povertà di senso. E lavorare per la dignità e l'uguaglianza di ogni persona significa promuovere comunità più giuste. La società è cambiata, si tratta di intercettare il potenziale volontario quando ha del tempo a disposizione. Volontariato e tecnologie, volontariato e carriere di vita, volontariato e impresa, sono temi sui quali in quest'anno dibatteremo per trovare idee innovative. Il volontariato d'impresa è un'idea interessante. Decisamente: l'azienda consente, dentro l'orario di lavoro, al dipendente di fare del volontariato. Ora come procederà l'anno di Trento capitale. Con tantissimi appuntamenti. E con un rinnovato entusiasmo, grazie al presidente Mattarella e all'evento di sabato, da cavalcare. Ma.Lu.