Dal Corriere del Trentino del 4/2/2024
TRENTO Nel 2022 si sono «sfidati» per ottenere il riconoscimento di «Capitale europea del volontariato 2024». «Una piccola sfida» ha chiarito ieri il sindaco di Leopoli Andrij Sadovyi guardando con un sorriso il collega di Trento Franco Ianeselli, seduto accanto a lui, in prima fila, davanti al palco allestito al palazzetto dello sport.
Quella sfida è ormai lontana. E oggi Trento inizia il suo percorso da Capitale europea e italiana del volontariato. «Una giornata importante per tutti noi, ricca di significato e lungamente attesa» ha ammesso il primo cittadino del capoluogo. Che, con lo sguardo rivolto alle tribune del palazzetto, ha reso omaggio a «quegli alfieri di speranza che sono i volontari». «I sommersi del bene» ha aggiunto Ianeselli, ricordando la definizione coniata dallo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Codogno nel 2020, in piena pandemia.
Un momento, quello di Codogno, che aveva parlato un po’ trentino: «In quell’occasione — ha detto Ianeselli rivolto a Mattarella — ha nominato cavaliera al merito della Repubblica la trentina Giorgia Depaoli, cooperante internazionale prematuramente scomparsa». E quel nome, ha assicurato il sindaco, «resta scritto nel pantheon della generosità trentina». Insieme a tanti altri. Come quello di don Dante Clauser, «l’amico dei poveri». E di Stefano Bertoldi, «fondatore di mille imprese solidali». «I volontari — ha osservato ancora il sindaco — sono il più potente antidoto alla rassegnazione». E sono un esempio. Per la politica innanzitutto, «che sempre più spesso si fa intimorire dalla vastità e dalla complessità delle questioni del nostro tempo». Un mondo solido, quello dei volontari: «Ci invitano a essere consapevoli del fatto che abitiamo tutti lo stesso mondo e condividiamo tutti uno stesso destino: la solidarietà è dunque non solo la strada maestra indicata dalla nostra Costituzione, è anche la soluzione più razionale ed efficace per affrontare tanto le difficoltà quotidiane quanto le emergenze». Di più: «In un mondo in cui a dominare è la logica del profitto, i volontari ci insegnano che gratuità non significa costo zero, ma valore infinito». Ianeselli ha quindi guardato avanti: «Vogliamo andare oltre la festa, allargare la partecipazione, rendere sempre più condivisa la responsabilità della cura». Con un’ambizione: «Che Trento continui a essere la città di Alcide De Gasperi, Chiara Lubich e Antonio Megalizzi: la città convintamente europea del dialogo».
Un dialogo che tende la mano a Leopoli. «Congratulazioni a Trento» ha detto dal palco Sadovyj. Che ha tratteggiato la situazione di Leopoli: «L’invasione russa ha completamente cambiato la mia vita e quella dei miei concittadini» ha detto il sindaco. Ricordando la vita prima della guerra. E il dramma che è seguito quel 24 febbraio 2022 «quando è iniziata l’invasione su vasta scala e Leopoli si è trasformata nel più grande centro umanitario». Dove l’emergenza è quello di soccorrere le persone ferite: adulti, bambini. «A Leopoli — ha spiegato — è iniziata l’installazione di protesi meccaniche e bioniche per mani e gambe». Sadovyi ha ricordato i soldati in prima fila impegnati «a proteggere gli altri cittadini e a proteggere la libertà». «Credo nella nostra vittoria — ha detto — e anche voi dovete crederci. Dobbiamo costruire la vittoria insieme. Non si deve mollare». E il rapporto con Trento, ieri, si è rafforzato ulteriormente: il sindaco Franco Ianeselli ha firmato infatti la lettera di intenti per entrare a far parte delle «Unbroken cities network», per sostenere la ripresa dell’Ucraina dopo la guerra. Anche Aquila basket ha fatto la sua parte, consegnando il ricavato della partita della scorsa settimana di Eurocup dedicata appunto al volontariato: l’assegno staccato è stato di 16mila euro.
Sul palco, infine, la voce del volontariato nazionale. «Oggi, più che mai, siamo chiamati a sostenere il volontariato come catalizzatore di cambiamenti positivi» ha sottolineato Chiara Tommasini, presidente di Csvnet. «I volontari contribuiscono al modello sociale europeo, alla sicurezza, alla pace, alla coesione e prosperità» ha concluso Gabriella Civico, direttrice del Cev (Centro europeo del volontariato).