Da L'Adige del 4/2/2024
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, viene accolto a Trento dall'abbraccio forte di un mondo del volontariato a cui sa parlare al cuore, per la profonda condivisione di valori che lo rende un capo dello Stato particolarmente vicino a chi sa spendersi gratuitamente per gli altri e per il bene della comunità. E il calore dei volontari per Mattarella si è fatto sentire con grande intensità, ieri mattina, al palazzetto della città, nei lunghi applausi che hanno interrotto più volte il suo intervento alla cerimonia di apertura di «Trento Capitale europea e italiana del Volontariato 2024».L'affetto e la sintonia sono state ripagate con generosità dal presidente della Repubblica, che ha dedicato ai trentini un lungo intervento di quasi 18 minuti in cui ha elogiato il significato dell'essere Capitale del volontariato, riconoscendo la storia di questo territorio. «Il Sindaco - ha sottolineato Mattarella - ha ricordato che, al contrario di altre città che sono capitali di Stati pre-unitari, Trento non ha avuto questa sorte. Ma in realtà era capitale di questo magnifico territorio, con la sua storia, le sue tradizioni, la sua cultura di vita della comunità, che oggi sottolineiamo». Un omaggio al Tirolo storico. Aggiungendo: «Oggi, e a livello europeo Trento si vede riconosciuta come grande potenza della solidarietà, valore che sta alla base del volontariato; che è risorsa tra le più preziose di una società». Ma cosa significa volontariato, il presidente Mattarella lo ha spiegato molto bene, elencandone le varie forme e poi attingendo alla sua cultura politica spiega che: «Il volontariato esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana. Il famoso "I care", "mi riguarda", fatto proprio da don Milani e da Martin Luther King. Una visione che pone in primo piano la persona, l'integralità della sua vita, il suo pieno diritto a essere parte attiva della comunità». Per Mattarella i volontari sono «campioni di umanità» e solidarietà, che secondo Mattarella «è un moto che parte dalle coscienze» e che è «una pietra angolare degli ordinamenti. La nostra Costituzione - ha ricordato infatti il capo dello Stato - la riconosce come presupposto di uno sviluppo davvero civile». La solidarietà rappresenta anche «un pilastro della nostra civiltà europea. L'Europa è il continente dove la libertà, l'eguaglianza, la democrazia, la dignità della persona, la solidarietà sono cromosomi di un medesimo dna. Sono insieme fattori di identità irrinunciabili. L'Europa è espressione di solidarietà: anzitutto lo è stata fra i nemici delle due guerre mondiali che, con coraggio, hanno dato spazio ai valori della convivenza e dell'incontro, non a caso con un protagonista di Trento, Alcide De Gasperi». Parlando di Europa, il capo dello Stato non ha mancato di ricordare, insieme al grande statista trentino, anche il giovane Antonio Megalizzi «drammaticamente sottratto alla vita dal fanatismo integralista» che «dell'Europa aveva fatto la sua vocazione, il suo orizzonte ideale». Mattarella, oltre a ringraziare i padroni di casa, il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, e il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha citato anche i tre volontari che sono intervenuti prima di lui sul palco «il volontariato, come Luca Bronzini, Serena Endrizzi, Annamaria Minotto hanno fatto intendere, è esattamente il contrario del paradigma di violenza cieca e di negazione dell'altro. Il volontariato è attenzione e accettazione dell'altro, umanità, rispetto, integrazione». Tutto questo genera pace «le azioni dei volontari ci parlano di pace. La pace del nostro tempo, - ha detto poi - gravemente tradita. Mai avremmo pensato che il nostro Continente sarebbe nuovamente precipitato nelle mostruosità cui oggi assistiamo nelle regioni orientali dell'Europa e davanti a noi, sulle rive di quel Mediterraneo culla di civiltà». E ha espresso parole molto accorate rivolgendosi al sindaco di Leopoli, presente alla cerimonia trentina: «Desidero rinnovargli i sentimenti di amicizia che hanno radici antiche e solide e che le drammatiche conseguenze della brutale invasione dell'Ucraina hanno ulteriormente rafforzato. La libertà, l'indipendenza dell'Ucraina sono tutt'uno con i valori fondativi dell'Europa». Ha concluso con l'augurio «a Trento e alle migliaia di volontari che animeranno la Capitale europea» che «la vostra e la loro energia siano contagiose e si propaghino». C'è stato infine solo il tempo per qualche stretta di mano e una foto con un gruppo di volontari selezionati e Mattarella è ripartito subito, lasciando il Trentino in elicottero.